Possiamo dirlo sinceramente. Ci piace l’atmosfera natalizia, il capodanno e tutti gli appuntamenti che scandiscono le festività. Tra questi non può mancare la stipula della miglior squadra del 2023.
Un gioco irrinunciabile che conclude un anno ricchissimo di fotogrammi indelebili, con la Coppa del Mondo al centro di questo mosaico di emozioni.
Ecco le due formazioni divise tra un Valerio Bardi’s XV e un Lorenzo Calamai’s XV. Ci sono alcune convergenze, ma anche delle scelte audaci.
Valerio Bardi’s XV
15 Freddie Steward – Inghilterra e Leicester Tigers
Il più continuo nella pazza stagione del XV della Rosa. Maestro venerabile del gioco areo, solido ed elegante come una Land Rover sulle strade di campagna del Sussex.
14 Damien Penaud – Francia e Bordeaux
Un mix letale di fisicità, velocità e opportunismo. Una vera e propria macchina da mete sia nel club che in nazionale. Sorpassa di un nonnulla Will Jordan, forse per il maggiore contributo che porta all’azione.
13 Garry Ringrose – Irlanda e Leinster
Maturato nei compiti di regia difensiva, ha mantenuto intatte le sue qualità offensive e la scelta in questo spot cade inevitabilmente sul giocatore del Leinster. Pedina insostituibile della banda di Andy Farrell.
12 Bundee Aki – Irlanda e Connacht
È arrivato alla RWC in una forma fisica strepitosa. Per un giocatore come lui che ama sfidare gli avversari andando per linee dirette si è trattato di un anno da vero top player.
11 Mark Telea – Nuova Zelanda e Bleus
Eletto breaktrough player of the year, ha dimostrato di poter indossare la numero 11 degli All Blacks (quella che fu di Jonah Lomu) con grande autorevolezza.
10 Richie Mo’unga – Nuova Zelanda e Toshiba Brave Lupus
Il mediano di apertura più eccitante del Super Rugby e perchè no, anche del Rugby Championship e della Rugby World Cup. Non è stato inserito in questa lista solo grazie all’effetto Wow! di qualche magia estemporanea. Mo’unga infatti ha brillato sopratutto in concretezza e funzionalità alle esigenze di squadra.
9 Antoine Dupont – Francia e Tolosa
Fa notizia soprattutto quando non fa notizia. Quella manciata di volte in cui scende sul pianeta terra e calca il campo come un comune mortale, ci ricordano che è ancora lui il numero 9 più forte in circolazione.
8 Ardie Savea – Nuova Zelanda e Hurricanes
Leadership, sportellate, palloni rubati, placcaggi distruttivi e il titolo di giocatore dell’anno. Tutto alla massima velocità e reiterato in ogni match del 2023. Si può chiedere di più ad un terza linea centro?
7 Levani Botia – Fiji e La Rochelle
Campione d’Europa con La Rochelle, anima della Fiji entrate nel club delle migliori 8 al mondo. Quando inserisce il gettone e carica la difesa c’è da avere paura. Quando ti mette nel mirino e vuole placcarti invece basta fare una preghiera.
6 Kwagga Smith – Sudafrica e Shizuoka Blue Revs
Si può essere uno dei flanker più influenti del mondo giocando una manciata di minuti a partita? Sì, se sei Kwagga Smith. Il numero irreale di 40 turnover vinti nel 2023 basta e avanza per descrivere il suo impatto nell’economia del gioco degli Springboks.
5 Scott Barrett – Nuova Zelanda e Crusaders
Il secondo della triade Barrett si è conquistato una ribalta pari a quella degli altri due fratelli. A parte un rosso evitabile con i Boks nel premondiale, si è rifatto inserendo nella cassetta degli attrezzi robuste dosi di atletismo, disciplina e skills.
4 Eben Etzebeth – Sudafrica e Sharks
Semplicemente la pietra angolare del pacchetto di mischia sudafricano campione del mondo.
3 Frans Malherbe – Sudafrica e Stormers
Il pilone che non vorresti mai avere di fronte. Poco appariscente, molto duro in mischia ordinata. Costantemente il più temuto nelle fasi di spinta.
2 Peato Mauvaka – Tolosa e Francia
Che sia schierato come sostituto o che indossi la maglia da titolare, sa bene come farsi notare. Il suo lavoro in giro per il campo però è di una intensità clamorosa, non solo fuffa.
1 Ethan De Groot – Nuova Zelanda e Highlanders
Condivide insieme a Tyrel Lomax il merito di aver riportato la prima linea degli All Blacks ai fasti del passato. Roccioso in chiusa, si è ritagliato uno spazio di primissimo piano grazie alla capacità di lavorare duramente in difesa.
Lorenzo Calamai’s XV
15 Thomas Ramos – Francia e Tolosa
Al Sei Nazioni è stato il migliore del lotto, al mondiale sempre protagonista, ha vinto il Top 14 con Tolosa. Ramos nel 2023 si è preso la maglia numero 15 della nazionale francese e l’ha portata un po’ più in alto.
14 Will Jordan – Nuova Zelanda e Crusaders
Undici mete in 10 partite internazionali nel 2023: l’anno della consacrazione di uno che a 25 anni è già nell’elenco dei migliori marcatori di mete di tutti i tempi.
13 Garry Ringrose – Irlanda e Leinster
Come il proverbiale vino che più passano gli anni e più migliora, il co-capitano del Leinster è divenuto un elemento con il tempo sempre più decisivo e imprescindibile di franchigia e nazionale.
12 Jordie Barrett – Nuova Zelanda e Hurricanes
La consacrazione definitiva del più piccolo dei fratelli Barrett è avvenuta con la maglia numero 12 sulla schiena. Alla raffinatezza tecnica, al talento offensivo e al piede potente e preciso che già conoscevamo ha aggiunto una fame nelle fasi di contesa e contatto che lo rendono il miglior primo centro del mondo.
11 Raffaele Storti – Portogallo e Beziers
Irrimediabilmente indeciso tra Cheslin Kolbe, tornato sul tetto del mondo con una RWC strepitosa, e Damian Penaud, arma semplicemente illegale, vada per la terza via: Raffaele Costa Storti ha segnato 22 mete in 23 partite tra club e nazionale a cavallo delle ultime due stagioni, finalmente mantenendo le grandi promesse mostrate in nazionale giovanile.
10 Jack Crowley – Irlanda e Munster
Sicuramente ci sono stati mediani di apertura più forti di Crowley sui campi del 2023, ma l’annata di questo giocatore non può passare inosservata. Si è preso il posto da titolare proprio all’inizio dell’anno in franchigia, ne è diventato un ingranaggio imprescindibile ed è stato decisivo nel portarla al primo titolo in 12 anni. Un’impresa che gli è valsa anche l’elezione a erede di Johnny Sexton con la nazionale irlande, partecipando alla Rugby World Cup.
9 Antoine Dupont – Francia e Tolosa
Ancora dobbiamo scriverne? C’è solo da dire vai, Antoine, vai e conquista una medaglia alle Olimpiadi. Sarà divertente vedertelo fare. Intanto al Sei Nazioni 2024 ci mancherai un pochino.
8 Ardie Savea – Nuova Zelanda e Hurricanes
Eletto miglior giocatore dell’anno, Savea è stato inequivocabilmente una forza propulsiva decisiva per gli All Blacks. I tuttineri lo hanno utilizzato con estrema intelligenza, mettendone in luce le sue abilità a tutto tondo, piede compreso.
7 Charles Ollivon – Francia e Tolone
C’è stato un momento, quando Ollivon è stato a lungo infortunato, in cui sembrava che la Francia potesse fare a meno di lui. Poi è tornato, si è ripreso il posto e abbiamo tutti capito che ci eravamo sbagliati.
6 Pieter Steph du Toit – Sudafrica e Toyota Verblitz
Quello che ha fatto questo giocatore nelle fasi finali della RWC basterebbe da solo a meritare l’erezione di un monumento celebrativo a Cape Town. Solo in Sudafrica non sono sicuri di avere abbastanza bronzo per una statua così colossale come quella che andrebbe costruita
5 James Ryan – Irlanda e Leinster
La sua assenza dal quarto di finale della RWC con gli All Blacks si è fatta decisamente sentire, perché nel 2023 James Ryan è stato il miglior giocatore di seconda linea del mondo, tenendo conto complessivamente delle sue prestazioni fra club e nazionale.
4 Eben Etzebeth – Sudafrica e Sharks
Etzebeth invece non ha dato nulla di così eccezionale alla propria franchigia, di cui certo è un giocatore importante. Ma non è decisivo e fondamentale come per gli Springboks, di cui è uno dei leader carismatici per quello che è capace di dare in campo e fuori.
3 Frans Malherbe – Sudafrica e Stormers
Un uomo che non si sposta se non di propria volontà, non importa quanti quintali di esseri umani ci siano a spingerlo dall’altra parte.
2 Dan Sheehan – Irlanda e Leinster
Dopo un Sei Nazioni illegale culminato con il Grande Slam, Dan Sheehan si è confermato uno dei migliori tallonatori del pianeta. La competizione, probabilmente, è con il drago Malcolm Marx, che però ha praticamente saltato la Rugby World Cup, mentre Sheehan qualcosa ha combinato.
1 Andrew Porter – Irlanda e Leinster
Uno dei migliori dell’Irlanda mondiale, malgrado le responsabilità in mischia chiusa nel quarto di finale. La sua performance contro il Sudafrica nel girone, con 78 minuti in campo, sta fra le migliori mai viste per un pilone sinistro. E dietro ce ne sono almeno un paio del suo Sei Nazioni 2023.