Singoval Tenzone: bene o male è sempre il derby nazionale

Riparte la singoval tenzone fra Ohvali e Pirati. Una settimana di stop dal nostro battibecco cibernetico è più che sufficiente per ricaricare le pile e concentrarsi sul derby d’Italia fra Zebre e Benetton. Che poi il derby d’Italia per antonomasia sia quello fra Rovigo e Petrarca poco importa. Noi seguiremo entrambe le doppie sfide senza farne questione di priorità.

Sabato 21 dicembre il primo round a Parma. Due squadre che arrivano al derby ufficialmente da ultima e penultima nelle rispettive conference di Pro 14, ma che attraverso la finestra europea di Champions e Challenge hanno recuperato quella confidenza che sembrava persa in questo difficile inizio di stagione.

L’analisi del derby d’Italia arriva dopo un confronto con l’altro Ohvale seriale, sempre autore di spunti interessanti, battute pungenti e caffè bollenti. Lorenzo Calamai.

Non potevamo non spingerci a capire che cosa ci aspetta in questi due ultimi sabati di dicembre. Potevamo farlo con lo strumento podcast, ma per l’ultimo Quindici del 2019 vi attende una sorpresa.

Bando alle ciance, qui è tempo di rispondere al Prof che in pieno stile bucaniere ha già compiuto la sua scorribanda celtica sulle pagine di Rugby Pirates.

Leggi qui la risposta del Prof su rugby-pirates.com

Cosa serve

Al Benetton 10 punti. Senza girare troppo intorno all’osso, gli uomini di Crowley hanno  l’occasione per recuperare il terreno perso a causa delle due sconfitte con Scarlets e Cardiff. La conference A evidenzia una classifica più corta rispetto alla conference B e i trevigiani non possono più concedersi passi falsi. Aggiungiamo che la settimana a cavallo delle festività natalizie vedrà coinvolte le dirette concorrenti ad un eventuale posto play off nei classici derby nazionali e una tra Connacht (con Munster), Edimburgo (con Glasgow) e Cardiff (con i Dragons) potrebbe lasciarci le penne e il relativo posto in graduatoria.

Alle Zebre invece servono almeno 4 punti. Anche sul versante parmense è giusto vedere le cose con chirurgica obiettività. Le statistiche del duello italiano nella lega celtica sono tutte a colori bianco verdi, con il 75% di vittorie da parte dei leoni trevigiani. Premesso che il Benetton è favorito d’obbligo a Monigo, ciò non toglie ai federali la possibilità di raccogliere una vittoria nel match di domani, magari sulla scia di una concretezza apparsa ritrovata nell’arco delle ultime tre gare. Agli uomini di Bradley più che la classifica adesso interessa aumentare confidenza e competitività.

Osservati Speciali.

Zebre e Benetton ci hanno abituato male. Nel senso che il derby d’Italia non ha mai regalato partite da sistemare nella preziosa cantina del rugby champagne.

Allora i punti di interesse vanno trovati altrove, in particolar modo nelle sfide incrociate fra azzurri di oggi, azzurrabili di domani ed equiparabili del dopodomani.

Prime linee. Più di un giocatore è chiamato a dare risposte consistenti.  La Benetton in questo primo derby ha scelto di puntellare la mischia con Zani, Faiva e Riccioni, mentre le Zebre scelgono il trio pieno di fosforo composto da Zilocchi, Bigi, Fischetti. Andiamo con ordine partendo dal Benetton. Zani è il giocatore che in questo momento coniuga al meglio l’equilibrio fra affidabilità e progresso. Passato un anno difficilissimo, il pilone ex Mogliano si pone come jolly prezioso per la prossima Italia di Smith. Haime Faiva invece è un possibile prossimo equiparato ( se ne parlerebbe almeno tra un anno) che a Treviso sta facendo davvero bene. Solido, prolifico, esperto. Tutte caratteristiche che servono indubbiamente al prossimo numero 2 titolare dell’Italia. Se il neozelandese vuole marcare il territorio, domani dovrà fare meglio di Luca Bigi che ad oggi è la prima opzione in Italia nel ruolo. Riccioni a numero tre invece ha un futuro non più pronosticabile. Il teramano infatti è già una garanzia del nostro rugby. A Parma però dovrà evidenziare quei miglioramenti in mischia chiusa che lo collocherebbero di diritto come rising star n.1 rispetto ai giovani rampanti Fischetti e Zilocchi che completano una prima linea zebrata di grandi prospettive. Dietro di lui spinge per trovare spazio l’esplosivo Traorè, come a Parma c’è un Manfredi che pare molto affamato di gloria.

Seconde linee. Premesso che Zanni, Biagi, Ruzza e Budd sono giocatori che non necessitano di presentazioni, si registrano due liste gara in cui il solo Niccolò Cannone domani sarà titolare in campo. Parlando di azzurrabili s’intende. Nell’arco delle due partite sarà interessante capire se oltre al colosso fiorentino riusciranno a trovare spazio atleti come Sisi e Lazzaroni che sono entrati nel gruppone azzurro del mondiale e potrebbero tornare utili in chiave Sei Nazioni, con l’auspicio che Leonard Krumov possa fare capolino fra i 23 almeno sabato prossimo. Appare chiaro che come accadde un anno fa per Michele Lamaro, questa doppia sfida tutta nostrana rappresenta il palcoscenico giusto per Niccolò Cannone al fine di sigillare una convocazione azzurra.

Terze linee. In questo reparto invece la corsa verso la nazionale si fa molto stuzzicante. Probabili contro possibili, titolari contro riserve, chiamatela come volete. La partita di andata sarà un test soprattutto per chi al mondiale non ci è andato e vorrà rubare l’occhio al neo CT Franco Smith. Parlo di Licata, Meyer e Tuivaiti. Il primo in ottimo stato di forma integrerà una batteria dove i suoi compagni dovranno in poco tempo ritrovare il campo con regolarità per riportarsi sugli ottimi standard mostrati esattamente un anno addietro. In ogni caso si troveranno di fronte i solidi e certificati Negri, Steyn e Halafihi, con un Pettinelli in rampa di lancio che parte dalla panchina e che cercherà di mettere dubbi allo staff azzurro nel duello a distanza con Maxime Mbandà, anche lui in grande condizione e sicuramente considerabile nella cerchia dei prossimi azzurri. Piccola nota a margine. Marco Barbini sta riprendendo spazio nei 23 e sperare in qualche suo lampo di genio, magari in accoppiata con Ruzza, sarebbe cosa buona e giusta.

Mediana. Andando sulla cerniera 9 / 10 direi che chi deve garantire lampi di luce va cercato soprattutto sulla sponda parmense. Violi e Canna hanno l’occasione di riprendere quota insieme, staccandosi anche dalle ansie che potrebbero arrivare quando di fronte ci sono i pari ruolo con cui ci si lotta una maglia nazionale. Il Benetton non fa mistero di affidarsi frequentemente alle prestazioni scafate degli stranieri Duvenage e Keatley, dunque almeno per i primi 40 minuti del primo incontro la vetrina sarà tutta per la mediana delle Zebre. Chi però deve confermare di valere il livello è Antonio Rizzi. Al pari di Niccolò Cannone e Danilo Fischetti, l’apertura friulana è il giocatore della novelle vague italiana composta dai nati 98/99 forse più ficcante con la palla in mano, perlomeno fra coloro che saranno coinvolti nel derby.

Ali. Le frecce tricolori in rosa fra Treviso e Parma sono ben note. Esposito e Bellini, con l’aggiunta degli stranieri Walker, Balekana, Ioane, Tavuyara e dei giovani più o meno affermati come Sperandio (ma lo vedremo anche nel capitolo degli estremi), Di Giulio e Bruno. A Parma Ioane non ci sarà e su di lui si è già detto molto. Sarebbe interessante vederlo all’opera almeno in una delle due partite per capire direttamente sul rettangolo di gioco come potrebbe inserirsi in un reparto che fra Bellini e Minozzi assortisce peculiarità diverse dalle sue.

Ho lasciato per ultimo quello che ritengo il vero osservato speciale della partita: Leonardo Sarto. Il trequarti ala padovano è rientrato in Italia con poco clamore, ma sta ritrovando quell’atletismo che ne fa e ne ha fatto un terminale offensivo irrinunciabile per il nostro rugby d’elite. Al Sei Nazioni, se confermerà di essersi definitivamente rigenerato, sarà un prezioso talismano da sfoggiare.

Centri. Allo spot di trequarti centro nell’arco delle due gare spero di vedere uno scontro Lucchin vs Brex, in attesa di un utilizzo più frequente di Zanon, loro sì, i veri volti emergenti della trequarti in ottica azzurra. Su Morisi, Sgarbi, Bisegni, Benvenuti, Boni non ci sono dubbi di alcun genere. Sono più rodati e affidabili di una macchina tedesca.

Estremi. Hayward e Padovani si affrontano laggiù in fondo al campo, con la maglia numero 15. Sono solitari nella notte come l’uomo tigre? No niente affatto.  Anche se per i due interpreti di Benetton e Zebre non ci sono amletici dubbi, due sono gli atleti che potrebbero trovare gusto in questi incontri natalizi tra franchigie. Uno è Michelangelo Biondelli l’altro è Luca Sperandio che a conti fatto sono due valide e diverse alternative ad estremo. Uno tatticamente più accorto, l’altro più effervescente nei contrattacchi.

Il XV azzurro work in progress

La mia formazione, una sorta di Italia Development, in cui possano trovare spazio gli emergenti, i rientranti e gli equiparabili. Una suggestione, un gioco di pedine. D’altronde chi se non noi che scriviamo fiumi di inchiostro sul nostro gioco preferito siamo in grado di fantasticare su questo?

1 Fischetti

2 Bigi

3 Riccioni

4 Cannone

5 Lazzaroni

6 Mbandà

7 Pettinelli

8 Licata

9 Violi

10 Rizzi

11 Sarto

12 Boni

13 Brex

14 Ioane

15 Biondelli

Pronostico? A Parma vince la Benetton di 4 punti marcando 2 mete ad 1. A Treviso vince la Benetton con scarto di 11 punti raggiungendo il punto di bonus. Avanti e tutta e appuntamento tra una settimana, pandoro, panforte, bollito e brasato permettendo.