Chi sale e chi scende fra i protagonisti della palla ovale nel mondo. Torna l’appuntamento con l’altalena del rugby nazional/internazionale. Torna il borsino, questa settimana più zebrato del solito.
TOP
Zebre. La copertina è tutta loro. I ragazzi di Bradley sono tornati alla vittoria dopo un digiuno tanto lungo quanto frustrante. Lo hanno fatto in un sabato denso di significati, con Maxime Mbandà che ha risposto al brutto episodio di razzismo sfoderando una prestazione maiuscola, con George Biagi assente perchè impegnato in campo a rappresentare la franchigia con i Barbarians e soprattutto le Zebre hanno vinto con bonus in casa di una squadra che arrivava allo scontro di Newport forte di una prima parte di stagione molto consistente. Se è l’inizio di un nuovo corso non è dato saperlo, di sicuro è una vittoria che serviva come il pane.
Parisse tiene botta. Il capitano di Italrugby ha realizzato la prima meta in maglia toulonnaise. Passano gli anni, scorrono le polemiche ma lui è lì. Sempre in prima fila.
Ian Foster. Si moltiplicano le voci che confermerebbero la prossima investitura dell’ex assistant coach di Steve Hansen alla guida degli All Blacks. Non ultimo l’endorsement di Eddie Jones che ha pubblicamente ammesso di considerarlo come il miglior candidato alla guida della Nuova Zelanda. Staremo a vedere se la federazione sceglierà di conservare una traccia con il passato o rinnovare il programma tecnico con Scott Robertson. Noi tifiamo per “Fozzy” e per tutti quegli allenatori che hanno la capacità di fare la gavetta rispettando la separazione dei ruoli.
Cristophe Urios vulcanico e vincente. Il coach del Bordeaux nella sua carriera ha dimostrato di saperci fare. Anche davanti alle telecamere. E questo nonostante l’ex tallonatore originario di Montpellier trasmetta ai media un carattere a dir poco focoso. Arrivato a Bordeaux dopo gli anni carichi di emozioni vissuti a Castres, è riuscito in poco tempo a trasformare una squadra mediocre in una delle candidate alla vetta del Top 14. Dopo il successo di Parigi contro il Racing si è lasciato andare dedicando la vittoria “a tutti gli incompetenti del rugby che pensano che non sappia far giocare le mie squadre “.
Radradra a Bristol con il conto in attivo. Sembra che il Robocop figiano approderà alla corte di Pat Lam per una cifra di 500 mila sterline a stagione. Niente da dire, è fortissimo ed è stato capace di arrivare in Europa senza troppi clamori e poi squarciare il rugby continentale con grande concretezza. A giugno lascerà un Bordeaux che fino ad oggi ha evidenziato un principio di rinascita inaspettato e staziona al secondo posto in classifica. Anche grazie alle prestazioni di Semi da Taveuni che solo due giorni fa ha seminato il panico nella difesa del Racing con due mete all’attivo. Forte, ricco e pure professionale.
FLOP
Stade Francais a picco. A Brive non è bastato inserire in squadra Pablo Matera per avere ragione dei bianconeri. 26 a 21 per i corrézienne e solo un punto di bonus contro la neopromossa. Niente da fare, i parigini sono in crisi nera e l’ultima posizione in classifica non accenna ad allontanarsi.
I presidentissimi Nigel Wray e Mourad Boudjellal . Il primo ha saltato inusualmente le ultime due partite interne dei Saracens e il secondo ha annunciato che non sarà più Presidente del Tolone. Forse vogliono far sottintendere che hanno progetti diversi per il futuro? Magari di abbandono il primo e di presidenza della LNR il secondo? Una cosa è chiara: il loro modo di buttare soldi a profusione nelle casse dei propri club, prima o poi, qualche controindicazione doveva portarla. Mai dimenticare che rugby is not football.
Psicodramma Treviso. Lo staff biancoverde gode di una giustificata e meritata fiducia. Proprio a causa di questo patto di acciaio fra la società, il management e la squadra è arrivato il momento definitivo di prendere il toro per le corna. Anzi il leone per le palle. E’ inammissibile che una squadra capace di produrre così tanto gioco perda 5 partite su 7 di cui almeno 4 sul filo del rasoio.
I Crusaders e quelle difficoltà visuali. Santo cielo! Ma quanto è brutto il nuovo logo dei crociati di Christchurch?