Sabato 24 agosto inizia il Top 14 edizione 2019/20. Il massimo campionato francese non ha potuto fare a meno di rispettare una tradizione che negli ultimi dieci anni lo vede protagonista di un mercato giocatori a dir poco pirotecnico.
Se qualcuno avesse voglia di prendere l’auto e fare capolino nel sud dell’esagono sicuramente non rimarrebbe deluso. Un mix di atleti provenienti da tutto il mondo con alcuni nomi eccellenti e una lunga lista di Caps internazionali distribuiti un po’ per tutte le squadre. Tantissimi stranieri, di cui alcuni pronti a dare subito spettacolo nei capienti e popolati stadi d’Oltralpe. Superstars che contribuiscono ad accostare il rugby di club alle brutali logiche di sport business, in una tendenza mutuata direttamente dal calcio che genera profitto solo quando lo spettacolo è di altissimo livello. Per i tifosi più conservatori il campionato ha perso la sua anima ed è diventato una fredda collezione di figurine. Non possiamo dar loro torto, ma Signore e Signori, questo è il Top 14. Prendere o lasciare.
Partiamo dalla vicina Toulon dove sarà possibile ammirare in azione alcuni pezzi da 90 del rugby mondiale che non hanno bisogno di presentazioni. Giocatori che rispondono al nome di Eben Etzebeth, Nehe Milner Skudder e Sergio Parisse. Il Presidentissimo Boudjellal infatti non deve aver digerito troppo bene una stagione fallimentare come quella appena passata e ha continuato l’opera di rinforzamento con il mediano della nazionale francese Baptiste Serin e l’ex enfant prodige dello Stade Toulousain e dei Saracens Cristopher Tolofua. E’ palese, a Tolone un anno di flop è tollerabile, due no.
Andando un po’ più avanti nella costa c’è chi ancora non si scoraggia e punta allo scudo di Brenno con una robusta iniezione di euro. E’ il caso del Montpellier, squadra che in termini di budget ha fatto registrare 27 milioni nella stagione 2018/19. In Herault per rincorrere un desiderio chiamato scudetto sono attesi due big come l’apertura degli Springboks Handrè Pollard e il capitano della Francia Guillame Guirado. Per il numero 10 sudafricano si parla di un contratto che abbatte il muro del milione di euro. Roba che in Francia si era vista solo per sua maestà Dan Carter.
In mezzo ai Pirenei, fra le nebbie del sud ovest, è prevista una bella reunion di All Blacks. A Pau i tifosi della Section potranno ammirare le gesta di Luke Whitelock (fratello di Sam, ma pur sempre All Black n.1129) e quel fenomeno di Ben Smith, coordinati dalla leggenda Conrad Smith che avrà il compito dalla sala dei bottoni di raddrizzare una delle squadre più deludenti dello scorso campionato.
I parigini dello Stade Francais invece nel 2018/19 erano i primi della classe con il budget più alto di Francia: 34 milioni di euro spesi per raccogliere alla fine un pugno di mosche. Ecco che in riva alla Senna non hanno perso tempo per rinforzare una squadra che dopo il mondiale avrà in pole position il granitico Pablo Matera nella batteria di terze linee. Gli internazionali sudafricani Lionel Mapoe e Ruan Combrinck (rispettivamente 14 e 7 caps) insieme allo Wallaby Sefa Naivalu (10 caps) completano il cerchio dei trasferimenti provenienti dall’Emisfero Sud.
Chi ha piazzato due colpi di altissimo livello è La Rochelle. Non in campo però. Gli atlantici infatti si sono assicurati il profondo know how di coach Ronan O’Gara, fresco vincitore del Super Rugby con i Crusaders, e la grande capacità di insegnare skills di un decano del Top 14 come Brock James, in arrivo da Bordeaux. Il collettivo guidato da Jono Gibbes sta scalando le gerarchie del rugby francese, così il potenziamento dello staff appare come un chiaro segnale di programmazione sul lungo periodo.
Significativa la scelta di Lione che ha inserito in rosa due cingolati come Josua Tuisova e Mathieu Bastareaud. Entrambi in uscita da Tolone, saranno utilizzati da coach Mignoni in tempi diversi. Il figiano arriverà dopo la Coppa del Mondo, mentre Bastareaud con la maglia numero 8 cucita sulle spalle trascorrerà il tempo giusto che lo separa dalla prossima avventura in USA. Per non farsi mancare niente la prima linea dei “lupi” avrà fra i protagonisti il giovane colosso dei blues Demba Bamba.
Squadre come Castres, Stade Toulousain, Racing, Clermont e Bordeaux hanno puntato invece sul mantenimento della rosa 2018/19 a suon di rinnovi. Anche se fra gialloblù, parigini e girondini qualche colpo ad effetto non manca. In Auvergne sono arrivati gli ex Springboks Rudy Paige (mediano, 12 caps) e JJ Engelbrecht (centro, 13 caps). A Parigi trovano casa il mediano di apertura Francois Thrin Duc (41 caps e 93 punti per la Francia) e il mediano di mischia Sam Hydalgo Clyne (12 caps con la Scozia) mentre per il Bordeaux i nomi altisonanti sono quelli dell’ala dei Pumas Santiago Cordero (35 caps e 13 mete) e del centro francese Remi Lamerat (19 caps e 2 mete per un giocatore misteriosamente scomparso dai radar di Brunel).
E le piccole? Anche con meno soldi a disposizione si sono concesse acquisti di spessore. A Bayonne approdano il pilone Census Johnston (nonostante i 38 anni il samoano è uno degli stranieri più esperti del Top 14) e il seconda linea Mariano Galarza (16 caps con i Pumas). A Brive cercherà di riprendere quota la carriera di Alex Dunbar, centro scozzese (30 caps 7 mete) fermato spesso dagli infortuni. Chi invece non ha fatto registrare spese pazze è Agen. Una strategia che però ha dato i suoi frutti visto che nella passata stagione a retrocedere sono state le ben più blasonate Perpignan e Grenoble.
Il quadro sembra come di consueto di ottimo livello anche se rimangono i dubbi su quale squadra del top 14 possa realmente puntare alla vittoria finale della Champions Cup. Si perchè a conti fatti le corrazzate del Top 14 sono attrezzate in patria ma non vincono il massimo alloro europeo dal 2015.
Per i pronostici continentali c’è tempo, perchè adesso non rimane che bere del Pastis e trangugiare dell’ottimo Fois Gras. Fra pochi giorni si aprono le danze del campionato più ricco del mondo.