Vincerne 2

2 è un numero che a novembre ha il sapore dell'ossessione.

Se vi chiedessero qual è la sconfitta più bruciante della nazionale italiana di rugby voi cosa direste?

Premesso che la lista è lunga, io andrei sul sicuro: Italia vs Tonga 17 a 19 del 26 novembre 2016.

Già, proprio un banale Italia vs Tonga. Non altre sconfitte, ma quella sconfitta lì, seppur di misura, perché è maturata una settimana dopo lo splendido successo di Firenze sul Sudafrica. Una sberla che ci ha dato la dimostrazione di non essere quasi mai in grado di portare a casa due vittorie su tre test match. La conferma dolorosa che non sappiamo reiterare due volte una prestazione agonistica rilevante.

Per questa ragione,  2 è il numero di Novembre. Non 11, che nel glossario rugbistico indica l’ala, un ruolo quasi onorifico se si pensa al sacrificio che un Tallonatore sopporta dal collo in giù per tutta la carriera.

2 come le partite che l’Italrugby vuole e deve vincere. 2 come i punti raccolti grazie al pareggio con gli All Blacks nell’ultimo incontro fra Italia e Nuova Zelanda alla Coppa del Mondo 2019.

Né dolcetto né scherzetto, visto che siamo reduci da Halloween: quella volta non si è giocato. Un pareggio facile e anche un po’ ridicolo.

Invece sabato 6 novembre i marziani d’Oceania li affrontiamo davvero. Il rischio che la marea nera diventi una marea marrone è concreto. Serviranno gli attributi per contenerli e magari 2 mete per rendere più credibile il tutto.

2, sempre sull’asse del numero 2 si giocherà Italia – Argentina. Match n.2 di Novembre, lo spartiacque, quello che ci dirà dove siamo e cosa siamo. Speriamo non una squadra da Tier 2. Sempre 2, come Julian Montoya, per tanti anni numero 2 del numero 2 e oggi tallonatore capitano che ha ereditato la leadership di un altro grande tallonatore come Augustin Creevy che in maglia London Irish scalpita per tornare nel gruppo Pumas a suon di mete. Un gruppo guidato dall’energia brutale di un ex numero 2 che tutti avremmo voluto in squadra e mai contro. Mario Ledesma. Uno con 2 palle così.

2 come le vittorie che abbiamo ottenuto con i Pumas negli ultimi vent’anni, di cui una risolta dalla meta allo scadere del nostro numero 2 più forte di sempre: Leonardo Ghiraldini. Correva l’anno 2008, l’albiceleste non era quella di oggi e nemmeno noi siamo quelli di ieri. L’Argentina invece è stata per lungo tempo la terra di prime linee e di occasioni, per molti italiani la seconda occasione di costruire una nuova vita.

Sempre 2, il nostro numero 2 Luca Bigi, ragazzo di una generosità unica che lascia il capitanato ad un numero 1 di abnegazione  e carisma come Michele Lamaro.

Il cambio della guardia ci sta, fa parte del gioco, ma onore a Luca, capitano reggiano, che dovrà guardarsi le spalle da un pimpante Gianmarco Lucchesi voglioso di strappare una maglia da titolare, dopo che di mete in United Rugby Championship ne ha segnate 4. Anche lui, solido e affamato di rugby, rimane un gran bel numero 2.

2  vittorie, contro Argentina e Uruguay. È tutto ciò che ci serve, è tutto ciò che manca nell’autunno del rugby azzurro da 16 lunghi anni, quando nel novembre 2005 le vittorie furono appunto 2, di cui una, la più suggestiva arrivò con le Fiji in uno stadio Brianteo di Monza imbiancato dalla neve. I Figiani che vengono battuti dall’Italia in una cornice da Vacanze di Natale: un’immagine da spasso.

Ecco, non fateci aspettare che nevichi un’altra volta a novembre per portare a casa quelle maledette e dannatamente importanti 2 vittorie.


  • Di novembre e altre amenità, ne parliamo qui, al nostro podcast.