Il borsino autunnale vol.1

La consueta giostra dei Top e dei Flop del rugby Nazionale & Mondiale. Ecco chi ci ha entusiasmato e chi ci ha deluso questa settimana.

⬆TOP⬆

Pablo Matera. Dietro alla storica vittoria dei Pumas c’è molta della sua leadership. Un solo uomo non può vincere una partita, ma un capitano può indirizzare le motivazioni di una squadra fino alla vittoria. Anche parlando così:

Jamison Gibson Park. L’Irlanda doveva trovare una soluzione alternativa a Conor Murray. Un po’ per metterlo in discussione, un po’ per provare a giocare in maniera più effervescente. Il n.9 del Leinster ha fatto la partita che serviva: ritmo alto, minaccioso intorno ai raggruppamenti, scelte adeguate e passaggi precisi. Quanto basta per meritare una conferma. Highlights Irlanda v Galles

Duncan Weir. Non è facile tornare in nazionale dopo 4 anni. In particolar modo se tutti ti considerano il brutto anatroccolo dietro ai cigni eleganti che prendono il nome di Finn Russell e Adam Hastings. Eppure l’apertura del Worcester ha fatto una buona partita, offrendo quella condotta “serena” che gli chiedeva Townsend. Nonostante l’errore difensivo su Zanon possiamo dire che ha ben gestito gli scozzesi nella loro prima vittoria della Autumn Nations Cup. Highlights Italia v Scozia

Jamie George e il pack inglese. Quando un tallonatore firma un hat trick è sempre una notizia. Inghilterra vs Georgia verrà ricordata più per la prestazione del paffuto tallonatore dei Saracens che per l’effettiva qualità del gioco. Anche perchè i georgiani sono stati anestetizzati proprio dove si sentivano forti: in mischia e in rimessa laterale. God bless England e il suo rugby anti zona rossa. Highlights Inghilterra v Georgia 

Gianluca Barca, Mauro Bergamasco e il canale 20 di Mediaset. Andando a memoria sono circa 10 anni che i  match della nazionale italiana vengono commentati dalla coppia Raimondi – Munari. Dunque per i nuovi telecronisti si trattava di una prima assoluta esattamente come per il broadcast che trasmetteva la gara. Barca e Bergamasco sono stati bravi perchè hanno saputo parlare di rugby senza cadere nel folklore, o ancor peggio, lanciarsi in voli pindarici che non fanno ridere ne sorridere. Commento asciutto, gradevole e competente. Peccato per lo scarso tempo a disposizione dopo il fischio finale, probabilmente un minimo di review della gara sarebbe stato apprezzabile.

⬇FLOP⬇

Ian Foster. Il tecnico degli All Blacks predica calma e si dice tranquillo circa la stabilità del suo ruolo. Magari ha ragione lui, forse si tratta solo di un periodo di assestamento. Solo che per gli All Blacks perdere (giocando male) due partite consecutive, rispettivamente contro la sesta e l’ottava squadra del ranking mondiale, è evento più unico che raro. Highlights Argentina vs Nuova Zelanda

La vecchia guardia gallese. Dal 20 ottobre 2019, cioè dal quarto di finale della RWC, il Galles ha sempre perso. Anzi no, ha vinto la gara di esordio del Sei Nazioni contro l’Italia, ma possiamo dire che quella partita non fa testo? La sconfitta di venerdì contro l’Irlanda invece conferma ancora una volta che il blocco dei giocatori più esperti come Jonathan Davies, Leigh Halfpenny, Dan Biggar, Toby Faletau, Liam Williams è decisamente fuori forma. Per non dire in fase calante. Urge un correttivo per ritornare a vincere e dare una scossa ad un ambiente piuttosto depresso.

Georgia. Nessuno pensava che i Lelos avessero la minima chances di violare Twickenham. E’ possibile che i georgiani credessero di essere più competitivi. Peccato che il loro tentativo di abbattere i muri inglesi sia stato più complicato che non aggirarli. In poche parole la squadra del Caucaso è tanto generosa quanto monotematica. Per stare a questo livello dovranno dimostrare di avere qualche soluzione offensiva in più, altrimenti rimarranno un valido sparring partner per gli uomini di Eddie Jones e poco altro.

Sudafrica. Dopo la vittoria dei Pumas contro gli All Blacks sorge spontanea una domanda: che Rugby Championship godurioso sarebbe stato se gli Springboks non avessero rifiutato di partecipare?