Si apre questa sera con il match fra Gloucester e Stade Toulousain il capitolo delle Coppe Europee, stagione 2019/20. Ohvale Rugby Blog non fa mistero di amare in modo incondizionato le due competizioni continentali gestite da EPCR. Anzi l’amore forse è anche più viscerale di quello provato per il Sei Nazioni. Troppo affascinante l’atmosfera offerta dai club di matrice anglo franco celtica per non rimanerne assuefatti. Una parata di stelle che non poteva lasciarci indifferenti proprio adesso che il pallone del kick off è nelle mani dei numeri 10 pronto ad essere calciato. Per l’occasione anche noi ci siamo dati un tono e da oggi indossiamo l’abito da sera per incontrare un altro gentleman del rugby nostrano: il Prof, cioè il Deus Ex Machina di Rugby Pirates. Un duello di opinioni che mi lusinga e prende il nome di Singoval Tenzone.
Ancora non sappiamo se il confronto sarà sullo stile de “Il buono, il brutto e il cattivo” o sulla falsariga dei caffè letterari alle Giubbe Rosse fra una poesia di Eugenio Montale ed un pamphlet di Carlo Emilio Gadda. Solo il tempo saprà darci la risposta.
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Prima di addentrarmi nel piratesco botta e risposta con il Prof ci tengo a fare una premessa. Il rugby di Coppa è stato a lungo un tema di scontro per gli addetti ai lavori. Certo è che un decennio di batoste ha lasciato un solco profondo in rapporto alla credibilità delle nostre squadre sul palcoscenico europeo. Sarebbe insensato dimenticarlo. Oggi però la presenza di tre squadre italiane rappresenta una giusta misura rispetto a ciò che il nostro rugby di club può offrire, e aggiungo che Benetton, Zebre e Calvisano meritano di giocare in quel contesto. Treviso ha conquistato la qualificazione sul campo senza che nessuno possa obiettare una virgola, le Zebre formato 2018/19 sono state autrici di una campagna di Challenge Cup tutto sommato dignitosa e il Calvisano in quanto vincente del nostro primo campionato nazionale ha legittimato la sua avventura continentale. Detto questo, via con la Tenzone. Non vedevo l’ora.
Qui Zebre.
Partire in trasferta con la prima in classifica della Premiership non è esattamente l’esordio che le Zebre ultime nella conference A del Pro 14 potevano desiderare. In questo caso non ci sono margini di scontro con il Prof: budget, organico ed obiettivi delle due squadre sono molto diversi, ragion per cui gli uomini di Bradley hanno davvero poche possibilità di tornare da Bristol con dei punti pesanti in tasca. Resta da capire che tipo di approccio riserverà la squadra di Pat Lam alla seconda coppa europea. Se da un lato la vetta del torneo è uno stimolo a preservare i giocatori migliori, dall’altro va ricordato che il campionato inglese via via ritroverà il suo equilibrio con il reintegro dei tanti campioni impegnati nella RWC, fattore per cui la leadership del Bristol potrebbe avere una data di scadenza. In ogni caso, sia che i Bears giochino al ribasso, sia che giochino per arrivare in fondo alla coppa, il gap fra le due squadre è evidente. Tra una settimana contro lo Stade Francais le cose effettivamente potrebbero cambiare, magari a causa del proverbiale sciovinismo con cui le francesi affrontano un po’ tutti nella fase iniziale della Challenge, o magari perchè le Zebre opteranno per dare più peso specifico alla gara davanti al pubblico amico. Sorge comunque un dubbio: un club in piena tempesta societaria può uscire dalla cittadella di Parma con l’ennesima bruciante sconfitta della stagione? Mi sento di dire che i parigini non possano rischiare il tracollo e torneranno a casa con una vittoria.
Una piccola riflessione va fatta anche sulla franchigia federale. Se il pro 14 non sta riservando soddisfazioni viene da pensare che proprio la Challenge potrebbe essere una valvola di sfogo utile a riprendere il feeling con la vittoria. Sono dell’idea che una formazione costruita con il preciso obiettivo di sviluppare i giocatori per la nazionale non possa scegliere quali partite siano più o meno importanti. L’assemblaggio fra giovani di belle speranze, azzurri in itinere e atleti azzurrabili deve trovare la sua quadratura anche in coppa, ergo mi aspetto una vittoria casalinga con Brive, un punto a Parma con lo Stade e uno sempre in casa con il Bristol. La trasferta di Brive infine va messa nel mirino per una doppietta che può far riprendere quota ad un ambiente un po’ incupito.
Qui Calvisano.
La squadra bresciana è la cenerentola del girone 5. Anzi forse è la cenerentola della Challenge edizione 2019/20. Sono sincero, farò il tifo per loro perchè insieme ai russi dell’Enisei è l’unica squadra non infarcita di stelle internazionali e dunque dovrà faticare con tutte le sue energie per salvare la faccia. Sulla prima trasferta c’è poco da dire. I Leicester Tigers ultimi o primi in classifica in Premiership affronteranno il Calvisano con il preciso obiettivo di dare la tariffa. Se Pau e Cardiff concederanno il riposo ai titolari in occasione della trasferta in Italia, forse potrebbero venir fuori due partite quantomeno movimentate. Confermo la tua analisi e abbasso il termometro della tenzone a livello zero.
Qui Treviso.
Il Benetton ritrova la coppa regina dopo un anno di purgatorio in Challenge Cup. Il sorteggio non ha riservato grandi gioie agli uomini di Crowley che dovranno affrontare tre delle squadre più in forma d’Europa. Leinster, Lione e Northampton Saints. Un terzetto che nemmeno a farlo apposta è in testa ai rispettivi campionati ( i Saints in coabitazione con il Bristol) , elemento per cui Treviso va realisticamente a collocarsi in ultima posizione sul previsionale della classifica definitiva della pool 1. In più va sottolineato che la Champions Cup evidenzia una netta discontinuità con il Pro 14 in termini di gioco effettivo, diminuzione del tasso di errore, intensità e rotazione dei giocatori. La competizione si fa più dura e non di poco. Detto ciò, faccio tornare subito in alto il livello della tenzone. Credo infatti che Treviso debba e possa darsi due micro obiettivi che potrebbero cambiare radicalmente la prospettiva dell’ avventura in Champions Cup. Il primo è la partita casalinga con Northampton del 23 novembre. Arriva nel momento giusto, sufficientemente lontana dal Sei Nazioni, sufficientemente vicina alla sconfitta bruciante con gli Scarlets. Il pubblico di Monigo può essere il vero valore aggiunto per una squadra che già nella stagione 2017/18 aveva fatto tremare il Tolone con in campo un Radradra in forma spaziale, perdendo solo di un punto a tempo quasi scaduto. Vero che a distanza di anni le prestazioni non sono riproducibili attraverso la carta carbone, ma se i leoni vogliono assumere una dimensione veramente europea devono fare di tutto per prendere lo scalpo dei Saints. Voglio pensare che anche il match casalingo con Lione del 14 dicembre possa rappresentare un’opportunità. La squadra allenata da Pierre Mignoni non fa mistero di voler recitare il ruolo della protagonista, anche se rispetto a Leinster e Saints ha un pedigree europeo meno luccicante e nel mezzo al doppio scontro con la Benetton dovrà fronteggiare il Leinster in coppa e il Montpelier in trasferta nel Top 14. Il confronto fra Benetton e Leinster che apre i giochi della stagione 2019/20 invece pende senza indugi dalla parte dei Dubliners. Troppo forti, esperti e strutturati per correre dei pericoli con un avversario che conoscono a menadito. Ti dirò di più, con i Saracens a rischio ridimensionamento e concentrati solo su risalire la china in Premiership, la squadra di Leo Cullen è la favorita assoluta per la vittoria finale.
Ti lascio con questo pronostico rilanciando una domanda: quali sono le tue favorite per la finale di Marsiglia 2020?
P.S. La sfida in rima mi vede perdente, ma non per questo rifiuto il duello.
Ad Albion va la Zebra di savana
ogni pensier va tra una settimana
Se a Dublin splende il trifoglio
ai Leon basta l’orgoglio
Le Tigri si fan forti in casa loro
un punto per i Calvin sarebbe oro
Caro Prof, see you later, come diceva un vecchio commendatore dell’hinterland milanese.