Ci siamo. Mancano quattro giorni al Kick Off del Rugby Championship 2019. Un’edizione particolare perchè arriva a ridosso della Coppa del Mondo con le quattro regine dell’Emisfero Sud più intente a coprire le carte che a scoprirle, in attesa dello showdown finale in terra giapponese. Ecco gli otto punti da tenere in considerazione
– Coincidenze. E’ la settima edizione del torneo un tempo denominato Tri Nations. Da quando è in vigore il format a quattro squadre, sei edizioni sono state vinte dalla Nuova Zelanda ed una dall’Australia. Un dominio tuttonero spezzato dagli Wallabies che hanno ottenuto il gradino più alto del podio nel 2015 e nel 2011 (ultima stagione del Tri Nations) esattamente in concomitanza con le due Rugby World Cup che poi sono state vinte dagli All Blacks. Sarà solo un caso, o qualcuno vuole giocare al gatto col topo?
– Coach sulla graticola. Steve Hansen e Michael Cheika sono gli allenatori più longevi del torneo, rispettivamente in carica dal 2012 e dal 2014. Entrambi attraversano un momento molto particolare della propria carriera e si preparano a vivere i prossimi mesi costantemente sul filo del rasoio. Il coach dei Kiwi è finito sotto il fuoco (nemmeno troppo) amico della stampa per le recenti convocazioni che hanno lasciato fuori giocatori come Naholo, Akira Ioane e Havili. E’ al passo di addio dopo il mondiale, ma quando si tratta di assumersi le responsabilità come capo allenatore della squadra più forte del globo non molla di un centimetro. Cheika invece dovrà districarsi in un contesto di squadra che dopo la Coppa del Mondo 2015 lo ha visto sempre più delegittimato nelle sue funzioni dalla stessa federazione australiana. La guerra dei nervi è solo all’inizio.
– Overseas volume 1. I Pumas hanno abbandonato la rigida politica di blocco per gli atleti impegnati in Europa riaprendo di fatto le frontiere. Otto giocatori nella rosa, considerando il recente passaggio di Lavanini ai Leicester Tigers, che militano fra Inghilterra e Francia. Nel gruppo di Ledesma spicca la coppia di mediani d’apertura composta da Nicolas Sanchez e Benjamin Urdapilleta. Se il primo ormai è un campione affermato tanto con il club quanto con la nazionale, il secondo si affaccia alla prima vera ribalta internazionale dopo la conquista del titolo di MVP del Top 14 francese e il relativo scudetto con Castres nel 2018.
– Overseas volume 2. Gli Springboks sono la squadra che ad oggi raggruppa il maggior numero di giocatori oltreconfine. Dieci atleti in lista impegnati nei campionati esteri che diventano tredici se si considera il prossimo passaggio in Europa di Etzebeth, De Jager e Pollard. Gli australiani hanno leggermente invertito la rotta e si presentano ai nastri di partenza solo con due overseas in attesa di riabbracciare James O’Connor e di lasciare andare verso la Top League i talenti più fulgidi dell’ultima decade. A conti fatti, mai come in questo 2019 si era registrata una così forte componente europea nel Rugby Championship.
– Cannonieri. Nicolas Sanchez è stato il miglior marcatore dell’edizione 2018 con 67 punti (4 mete, 16 trasformazioni, 4 punizioni, un drop). In seconda posizione Beauden Barrett con 61, autore anche di 5 mete al pari degli altri due metamen Ioane e Dyanti. Nel match di apertura si troveranno di fronte in una sfida fra numeri 10 di caratura mondiale.
– X Factor. Chi saranno i giocatori chiave delle quattro sorelle? Di talento ce n’è in abbondanza, così proviamo a fare quattro esercizi di fantasia. Jack Goodhue per la Nuova Zelanda, Samu Kerevi per l’Australia, Malcolm Marx per il Sudafrica e Pablo Matera per l’Argentina.
– Inossidabili. Frans Steyn classe 1987, Adam Ashley Cooper classe 1984 e Juan Manuel Leguizamon classe 1983 sono gli unici tre giocatori inseriti nello squad delle rispettive nazionali per il Rugby Championship 2019 ad aver partecipato alla RWC del 2007. Considerando che la competizione dell’Emisfero Sud sarà l’anticamera alla RWC 2019, i tre veterani di Sudafrica, Australia e Argentina hanno concrete possibilità di prendere l’aereo per il Giappone.
– Remember. Nel 2019 si giocheranno solo tre turni. Tutte le partite saranno trasmesse in diretta su Sky Sport. Si inizia sabato 20 luglio con Sudafrica v Australia, ore 17.05 e Argentina – Nuova Zelanda, ore 20.15.