5 buone ragioni per amare i Jaguares

Come si fa a non tifare per la franchigia argentina?

La cavalcata dei Jaguares ha impressionato un po’ tutto il mondo del rugby internazionale. A pochi giorni dalla finale con i Crusaders, ecco cinque buone ragioni per cui tifare Jaguares.

  1. Outsider. Mai nella storia del Super Rugby era arrivata in finale una franchigia che non fosse australiana, sudafricana o neozelandese. E’ molto gustoso vedere la triade del Pacifico messa in discussione da una squadra latina.
  2. Staff. Prima Ledesma poi Quesada. I Jaguares incarnano al meglio il concetto di gavetta. Gli argentini infatti puntano molto sulle competenze gestionali dei propri allenatori e per questo sono stati spesso tacciati di autarchia. I risultati però sono figli di un progetto tecnico molto moderno che ha saputo sganciarsi con efficacia dallo stereotipo sudamericano di “garra y corazon”.
  3. Domingo Miotti. Il numero 10 tucumano non è l’apertura titolare. Rappresenta però il modello ideale del giocatore professionista formato secondo i dettami del Plan de Alto Rendimiento della UAR. Prima come stella della nazionale under 20, poi da protagonista con Argentina XV e adesso come giocatore emergente della franchigia. Il tutto condito da minutaggi importanti e prestazioni di rilievo. Piede caldissimo, personalità da vendere e grandi doti tecniche. Il palcoscenico futuro è tutto suo.
  4. Pumas. I Jaguares sono stati più volte accusati di essere un doppione della nazionale argentina. Forse era vero in prima battuta, non più in questa stagione 2018/19. I Pumas logicamente attingono a piene mani dal gruppo del Super Rugby, ma dopo il dietrofront della UAR sono oggi in grado di completare il mosaico biancoceleste con i giocatori impegnati all’estero. Profili come Facundo Isa, Martin Landajo, Nicolas Sanchez, Juan Figallo andranno in Giappone ad arricchire un’intelaiatura già bella solida. Aspettiamoci un mondiale con la nazionale argentina competitiva ai massimi livelli.
  5. Estadio Josè Amalfitani. La cattedrale del Velez Sarsfield sarebbe il regno del pallone tondo. I Jaguares hanno saputo scaldare il cuore di un impianto molto capiente (circa 50.000 posti) e abituato ad ospitare una delle squadre più celebri di Buenos Aires. I 20.000 spettatori che il 25 maggio del 2018 hanno assistito alla vittoria con gli Sharks sembravano un piccolo miracolo di partecipazione. Oggi le ripide tribune del Fortin de Liniers sono il luogo ideale dove vedere un rugby altamente spettacolare e i circa 45.000 spettatori della semifinale con i Brumbies ne sono la conferma.